PREFAZIONE al Libro Poesie
'DANZATRICE SOLITARIA'

Dall'introduzione di Pierfrancesco Listri

' ... Curioso che con la parola Anima (che fra l’altro era il titolo della precedente raccolta) s’intenda qui una miscela di sentimento e di ragione in costante forma di monologo (con non di rado interrogativi finali),in confessione intima:”gli specchi sono tutti aperti”: lo specchio è solo il sé, ma come altro da sé.


Questa poesia di costante referto di “notizia”dell’intimo, ha la singolarità, oltre che il pregio di non derivare forme,movimenti, stilemi dal pur grande trovarobato della lirica contemporanea, a segno di una capacità di far discorso autentico della propria condizione di creatura ... '


Nota di Marta Niccolucci Cortini

Come molta poesia anche quella di Valentina Ramponi è una poesia non facile che ha bisogno di più letture per essere capita.


Infatti alla prima potrebbe realmente sembrare un “Canzoniere dell’Io”, ma un successivamente approfondendo.


E rileggendo i versi a distanza di tempo, si comincia a capire il significato di. ' Questi suoni di natura sottile', di quelle “voci nella stanza vuota...di chi in silenzio ha sempre saputo...' ' Quegli occhi che si affacciano sovente' ,diventeranno i nostri; anche noi ci vivremo 'dentro'.


Scopriremo così che la sensibilità dell’Artista ha captato la voce dell’Io universale, di quella scintilla divina che diventa immanente in ciascuno di noi, che sopravvive alla nostra morte trasmettendosi di generazione in generazione diventando patrimonio dell’Io singolare che però pochi riescono a percepire.


Dolore e conoscenza sono stati distillati, il verbo diviene vita che ci vuole portare ad “AMARE” e questo che Valentina intende comunicare col grido della sua poesia così che si capisca la voce dell’eterno presente.

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